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Piovene, Guido.

Scrittore e giornalista italiano. Nel 1935 cominciò a collaborare con il "Corriere della sera" e poi con "La Stampa", di cui fu corrispondente e inviato, fino alla fondazione, con Indro Montanelli, de "Il giornale". Pubblicò nel 1931 una raccolta di racconti (La vedova allegra), cui seguì il romanzo Lettere di una novizia (1941), ritratto del chiuso mondo dell'aristocrazia veneta in cui si rispecchiano dissimulazione e ambiguità di sentimenti. La rappresentazione minuziosa di caratteri e psicologie oscure ritornano in La gazzetta nera (1943), Pietà contro pietà (1946), Le furie (1963); con I falsi redentori (1949) P. tratteggiò la religiosità chiusa e bigotta della provincia. Libri di reportage, di viaggio e di costume sono De America (1953), Viaggio in Italia (1957), Madame la France (1966), La gente che perdé Gerusalemme (1967). Della sua attività di saggista restano la raccolta di saggi politici e morali La coda di paglia (1962), in cui P. rievocò la propria esperienza con il Fascismo, L'Italia (1971), L'Europa semilibera (1973). Postumi uscirono i Saggi (1986-90); i due volumi di racconti Inverno di un uomo felice (1977) e Spettacolo di mezzanotte (1984); i due romanzi Verità e menzogna (1975) e Romanzo americano (1979) (Vicenza 1907 - Londra 1974).